Dr.ssa Camilla Hennig

camilla-1.jpg

ABOUT ME

Mi chiamo Camilla, sono una psicologa e psicoterapeuta. Mi piace pensare che non esista nulla di statico, nulla di irrisolvibile. Ho scelto questo lavoro perché amo la mutevole natura della vita, e mi piace accelerare ed assistere i cambiamenti positivi negli altri. Amo contribuire al processo in cui le persone si rendono conto, lentamente e gradualmente, di cosa le fa stare male, e decidono di cambiare rotta. La mia passione per la psicologia mi rende una professionista affidabile, concreta e sempre orientata al miglioramento delle mie abilità.

Lingue parlate: italiano, inglese e tedesco.

Curriculum

photography-of-tree-1067333.jpg

La mia formazione

Specializzata in psicoterapia cognitiva ad indirizzo costruttivista ed evolutivo.
Laureata con lode alla facoltà di Psicologia Clinica (Università di Bologna, 2014). Tirocinio svolto a Londra per il National Health Service, reparto disturbi d’ansia e trauma (Anxiety Disorders Residential Unit, at Bethlem Royal Hospital, 2015). Parallelamente, ho svolto attività di ricerca per NHS, con la pubblicazione di un articolo su Journal of Obsessive-Compulsive and Related Disorders sulla fobia del vomito.

Esperienze di tirocinio presso: Casa di Cura Ai Colli (disturbi di personalità, dipendenze),
Centro Gruber e Residenza Gruber (disturbi alimentari e psicosomatici).

Specializzata presso Scuola Bolognese di Psicoterapia Cognitiva, Bologna.
Diploma EMDR II livello

ESPERIENZA

Docente in lingua inglese di Child Psychology per Istituto Lorenzo De’ Medici (Firenze)
Conduzione training di assertività / empowering contro la violenza di genere per associazione Mondo Donna e gruppi focus group per ComunitAperTE (Circondario Imolese, progetto di welfare autogenerativo) (dal 2017)
Libera professionista in studio a Bologna (dal 2018).
Psicologa associata, The International Psychology Clinic (sedute in lingua inglese per expats a Bologna, dal 2018)

APPROCCIO

Utilizzo tecniche che si rifanno a molteplici approcci.
Il principale, sicuramente, è la teoria cognitivo comportamentale. Un approccio scientificamente solido, il gold-standard nel trattamento di svariati disturbi mentali. Si fonda nell'osservazione del comportamento nel "qui e ora", e nell'identificazione di cicli di pensiero dannosi e disfunzionali.
In secondo luogo, la componente evolutiva del mio approccio: cosa significa evolutivo? Significa che nessun essere umano è come è senza una storia che lo abbia condotto a quel punto. Le tecniche che utilizzo hanno le loro basi nella teoria dell'Attaccamento, ovvero negli innumerevoli studi che hanno sancito il bisogno dell'essere umano di essere protetto dal pericolo, sia nell'infanzia che nell'età adulta, da altre persone significative, e il modo in cui questo bisogno motiva una gran parte del comportamento (funzionale e patologico).
Infine, il costruttivismo fa da cornice all'intera filosofia dietro al mio lavoro: noi esseri umani costruiamo il nostro modo di conoscere l'ambiente, e la nostra conoscenza (quindi ciò che pensiamo, come agiamo, le previsioni che facciamo riguardo a come andranno le cose) non equivale la realtà. Per questo, possiamo toglierci gli occhiali, di qualunque colore siano le loro lenti, ed accorgerci che il mondo è diverso da come noi vogliamo credere che sia. Questa capacità si chiama meta-cognizione ed è la possibilità di distanziarsi dai propri pensieri, dalle proprie credenze, persino dalle proprie emozioni, e recuperare un sano dubbio sulla veridicità e assolutezza di esse. Questo genera una serie di conseguenze che possiamo far corrispondere alla salute mentale.

Negli ultimi anni, mi sono appassionata agli studi di genere riguardanti, in particolare, stereotipi e pregiudizi riservati, nella società occidentale, a donne e uomini. Mi ritengo una psicologa femminista, in quanto includo nella mia visuale il forte impatto che le differenti aspettative culturali riservate a donne e uomini influiscano sulla salute mentale di entrambi i generi; l’espressione della rabbia (stigmatizzata nelle donne), della tristezza (stigmatizzata negli uomini), la percezione del dolore e di conseguenza il suo trattamento nelle cliniche e negli ospedali sono influenzati fortemente dalle aspettative che si nutrono nei confronti di maschi e femmine, diverse e debilitanti sotto molti punti di vista. Il sessismo, il razzismo e tutte le forme di discriminazione trovano qui, in seduta, uno spazio per essere raccontate e accolte. Non mi sentirai mai dire “sì, ma tornando alla tua psiche …” quando racconti di queste problematiche.

TECNICHE

Utilizzo una moltitudine di tecniche afferenti a vari approcci, dallo psicodramma alla mindfulness, dalla terapia cognitivo comportamentale standard al costruttivismo. La “cassetta degli attrezzi” è in continua espansione e quindi questa lista non sarà sempre aggiornata, ma ecco alcune delle tecniche che mi vedrai utilizzare in seduta:

  • EMDR (Shapiro): L’Eye Movement Desensitization and Reprocessing è una tecnica validata e riconosciuta dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) per il trattamento delle memorie traumatiche. Consiste nel focalizzare la mente su un episodio traumatico e sull’immagine peggiore di quell’evento, mentre si segue il movimento delle dita del* terapeuta che si muovono a destra e sinistra (stimolazione bilaterale). Grazie ai movimenti oculari (gli stessi che abbiamo naturalmente quando sogniamo), e alla comunicazione tra emisfero destro e sinistro, questa tecnica velocizza e facilita l’elaborazione delle informazioni relative al trauma, cambiandone la fisiologia e portando ad un alleviamento dei sintomi causati da esso. L’evento focus rimarrà nel passato, e potrai vivere nuovamente nel tuo presente, con la consapevolezza, corporea e mentale, di essere al sicuro.

  • Chairwork (Moreno; Greenberg; Pearls): lavoro con le parti del sé, come un sé critico, un sé vittima, un sé aggressivo…Parlando con ognuna di queste parti immaginandole sedute di fronte a noi. Questo lavoro è molto potente e aiuta le persone a prendere decisioni importanti, rivivere traumi e curarli da una prospettiva più sicura, e molto altro. E’ una tecnica potente ed emotivamente carica, sarà sempre una scelta condivisa utilizzarla o meno.

  • Esercizi di compassione verso sé stessi (Compassionate Mind; Gilbert). A volte siamo critici e giudicanti verso noi stessi, io utilizzo tecniche afferenti alla Compassionate Mind Therapy per alleviare il peso del giudizio.

  • Moviola: è la descrizione di episodi di vita importanti e problematici di qualunque tipo, percorrendoli insieme come fossero un film, nei dettagli (dove sono? Cosa sto facendo? Cosa fa la persona davanti a me, che espressioni ha? etc). Insieme possiamo ripercorrere determinate scene, uscire dal tuo personaggio per proiettarle come su uno schermo e vedere nuovi dettagli, scoprendo cose che da dentro non potevi vedere, e che cambiano la narrazione, alleviando il dolore, la rabbia, i pensieri problematici. La moviola aiuta a cambiare la tua narrazione degli eventi, così come la tua reazione ad essi.

  • ABC (Ellis, Beck): uno degli strumenti più usati e potenti della terapia cognitivo comportamentale. Si tratta di “compiti a casa” in cui ripercorrerai le tue situazioni problematiche, dall’abuso di alcol a litigi, fino a sintomi di un disturbo alimentare. In questa tabella/diario, appunterai i diversi aspetti della situazione in cui ti trovavi in quel momento preciso, i pensieri e le emozioni associate a quella situazione. Grazie a questo, e alla sua revisione insieme in seduta, comprenderemo meglio le cause del problema e riusciremo a dargli nuove, inaspettate spiegazioni (e, successivamente, soluzioni).

  • Mindfulness/ esercizi di meditazione (Jon Kabat-Zinn): la meditazione allevia stati problematici tramite la focalizzazione della nostra attenzione su un singolo aspetto della realtà (il respiro, solitamente; ma anche i suoi dell’ambiente circostante, il corpo sulla sedia e le sensazioni tattili, il gusto nell’assaporare un chicco di uva passa…). Mindfulness significa stare nel momento presente, per assaporarlo e guardare preoccupazioni e pensieri più da lontano, con maggiore distacco. Questo distacco può portare grandi benefici ad un percorso terapeutico.

  • Interpretazione dei sogni: i sogni sono la “via regia” d’accesso all’inconscio e alle parti, motivazioni ed emozioni più nascoste di noi stessi. In seduta, utilizzo generalmente i sogni riportati per dare un senso ed una cornice a quello che viene vissuto dal* paziente nella vita diurna. Con le proprie potenti metafore, i sogni possono servirci anche a dare una direzione ed un significato più ampio al percorso che stiamo facendo insieme.

COSA TI PUOI ASPETTARE DA QUESTO PERCORSO

Insieme osserveremo il tuo problema e gli troveremo un senso, la sua ragione di esistere. Le persone che iniziano un percorso di terapia spesso si vergognano di avere un problema; capire il senso toglierà un grosso peso dalla tua schiena, il peso della stigmatizzazione e della colpevolizzazione. No, non è colpa tua. Ma è possibile agire adesso per cambiare la situazione.

Capire insieme la funzione del sintomo ci permetterà di trovare strategie alternative per risolvere il problema "reale", ovvero contestuale al sintomo. Una famiglia difficile e rapporti dolorosi, un dolore non esprimibile a parole, un trauma. Eventi terribili possono essere accettati, a fianco di una persona accogliente, disinteressata ed esperta.

PROBLEMATICHE TRATTATE

  • depressione

    1. ansia, fobie e attacchi di panico

    2. disturbo ossessivo-compulsivo

    3. ansia sociale e problematiche di prestazione (blocco esami universitari, ansia sul lavoro)

    4. problematiche sessuali (disfunzioni dell'erezione e dell'eiaculazone, vaginismo, dispaurenia, problemi del desiderio)

    5. problematiche di coppia

    6. disturbi di personalità

    7. problemi di autostima e autocritica

    8. disturbi alimentari: anoressia, bulimia e disturbo da alimentazione incontrollata

    9. lutti e traumi

    10. dipendenze

    11. problemi educativi ed emotivi nella gestione dei figli; stress lavoro correlato

    12. disturbi fisici senza base organica

    13. miglioramento di aspetti della propria personalità

    14. temi LGBT (es. coming out, omofobia, transfobia)